Guarda, se lavori 10 ore al giorno come fai ad aver inviato questa domanda 2 ore fa?
Comunque è la verità. Chi da ricchezza al Paese sono le industrie, che però si sono accordate coi sindacati per aver sovvenzioni dallo stato al pari degli operai. Il problema è che se lo stato aiuta tutti, bloccando in un certo senso il mercato (non fa licenziare gli operai, da i soldi ai disoccupati, impedisce ad aziende in crisi di fallire lasciando spazio ad altre, da soldi per costruire nuove aziende), non si ha la crescita economica ma anzi, c'è una crisi generale. Un' altro problema è che purtroppo qualcuno che lavora, qualche piccola industria che produce, esiste ancora, altrimenti non si potrebbe vivere in Italia. Esse sono tutte dislocate tra Lombardia, Veneto e Friuli. E sono stanche di essere tassate per far comodo a chi non lavora. Sono stufe di garantire benessere non solo ai loro proprietari ma anche ai fannulloni che ci sono in Italia. Ecco chi sono i qualunquisti destrosi. Io sono uno di essi. Ma non ti preoccupare, siamo in via di estinzione, nel senso che la nostra piccola azienda si trasferirà in Romania tra qualche mese (incentivi dalla Regione Lombardia: da prendere al volo) lasciando voi fascisti, comunisti, meridionalisti, disoccupati cronici, preti e statali ad arrangiarvi. E non solo la nostra ditta se ne andrà.
Per dirtitto di replica vorrei dirvi che nella azienda dove lavoro sfamiamo 3 senegalesi e 6 ganesi. Nessuno di loro si è mai lamentato per sfruttamento o razzismo, e a tutti diamo gratis occhiali protettivi, guanti antiacido, scarpe antinfortunistiche e tute antiacido tutte le volte che ne fanno richiesta verbale su motivi come usura, rotture, inefficacia. Il lavoro non è difficoltoso, dobbiamo solo attaccare e staccare i pezzi dai telai e io e mio cugino ci occupiamo di contollare i parametri produttivi e pure del magazzino e della depurazione. Nel mio lavoro mi prendo anche pause in quanto devo registrare dati al pc, e qui vado su internet. Se ho offeso qualcuno mi scuso.
Non siamo una grande azienda, siamo in 12 in totale, e i soldi che guadagnamo preferiamo tenerli, pronti ad essere spesi per l'azienda visto che abbiamo 2 impianti abbastanza datati che si son già rotti in passato. In questo periodo poi il lavoro va e viene e non stiamo guadagnando molto visto che i prezzi delle materie prime stanno crescendo. Se avessi il Cayenne sarei in giro a provarlo anzichè stare qui a discutere. Inoltre quando andremo all'est porteremo una nuova attività e nuove tecnologie, ed inoltre utilizzeremo i nostri metodi di trattamento dei rifiuti che sono i più avanzati d'europa. Poi io posso anche pensare sbagliato, ma vi assicuro che almeno un pò di autocritca o almeno prendere in considerazione ciò che ho detto prima non sarebbe sbagliato, anzi. Soprattutto quando in Italia arriverà una crisi tale che chi lavora magari da artigiano (muratori, elettricisti, idraulici) o dipendente statale si ritroverà povero senza sapere come. Smettetela di pensare univocamente in un modo. Provate a guardare con ottica diversa certe cose. Anche a me dispiace per certi sopprusi compiuti da imprenditori senza scrupoli, ma non si può fare di tutta l'erba un fascio. E l'ho detto anche io sopra, certi proprietari non investono abbastanza nell'azienda facendola o fallire o bloccando il mercato in quanto non la migliorano e quindi non creano nuovi posti di lavoro. Per campare questi qua hanno spesso fatto ricorso a sovvenzioni da parte dello stato, grazie alla mediazione anche dei sindacati che sentono minacciati i posti di lavoro dei dipendenti. Poi ripeto, alcuni imprenditori saranno cattivi di proposito, ma non si può generalizzare. L'unica cosa che per me è certa è quello che ho detto prima: se le piccole aziende del nord est chiudessero, sarebbe la fine dell'Italia.
Vorrei ancora aggiungere una cosa. La spiegazione del crescente divario tra ricco e povero è molto semplice. Facciamo un esempio concreto. Se io ho un'azienda che produce molto fatturato, posso scegliere 2 strade. La prima consiste nel reinvestire la maggior parte del ricavo nell'azienda stessa, ampliandola o creandone una nuova, in modo da aumentare ancora i guadagni. Ciò è possibile se la ditta ha un certo numero di possibili clienti e tramite la pubblicità e la qualità del proprio prodotto riesce a contatterne sempre di nuovi, in tutto il mondo. La seconda strada è quella dei rentier. Ovvero di chi possiede un'azienda e non reinveste il fatturato in essa. Le conseguenza di questa scelta è che la ditta non cresce, perciò il numero di dipendenti rimane invariato. Il problema è che questa non crescita non è seguita dal non aumento del reddito da perte del suo proprietario. Se poi quest'ultimo, anzichè tenersi i soldi li reinveste in un altra attività di facile guadagno (come la borsa finanziara o costruire case: ti sarai accorto anche tu degli inumerevoli capannoni edificati e lasciati lì con la scritta vendesi e che il costo delle case è aumentato vertiginosamente. Quando queste cose, che sono segnali di una speculazione edilizia, finiranno, i muratori che su queste attività ci hanno campato andranno in crisi) vedrà il proprio conto in banca lievitare enormemente, rispetto agli operai. Secondo te perchè Tronchetti Provera ha costruito una società che ha costruito ed ha gli appalti per edificare i condomini di mezza Milano?