Domanda:
ma possiamo dire di essere ancora in democrazia?
2011-11-05 04:11:44 UTC
indipendentemente dalle qualità (ah ah!) e dai difetti del governo attuale, possiamo considerarci ancora in democrazia?
Nove risposte:
?
2011-11-05 04:54:10 UTC
SUlla carta forse sì.
maured
2011-11-06 16:58:22 UTC
Democrastia e' un parola molto grossa , forse ci siamo stati per un po' ma oggi siamo tutti sotto controllo, ci dicono che siamo democratici poi ci controllano e se fai qualcosa che a loro non va fanno di tutto per non fartela fare . oggi penso che sia tutto pilotato dalle elezioni ecc, alla televisione, Secondo me aggi democrazia significa solo liberta' di movimento ,cioe' di spostarsi da un posto all'alto
>zen<
2011-11-05 15:22:27 UTC
no, la democrazia è solo virtuale e da almeno tre anni, in Italia si vive una dittatura mascherata da democrazia
2011-11-05 14:38:30 UTC
Art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana

"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."



Ora che hai letto pensa alla legge elettorale porcellum (= calcio mercato), alle finte liberalizzazioni (energia, telefonia, ecc.), oppure alle continue proteste in tutte le piazze d'Italia, perfettamente ignorate da anni dai pagliacci PDL e PDmenoelle.



Ti sei risposto da solo o devo dirti che la nostra democrazia è solo un pezzo di carta?
?
2011-11-05 12:05:34 UTC
la democrazia dovrebbe essere qualcosa che parte dal popolo

gli strumenti per esercitare una sufficiente democrazia

in italia c'erano e ci sono ancora (meno ma ci sono)



purtroppo il popolo ha deciso che a prendere le redini del paese

doveva essere una persona che in qualsiasi paese democratico

(e quindi civile) non avrebbe potuto essere eleggibile

in quanto aveva enorme potere mediatico e finanziario



le conseguenze di questo "virus" le stiamo vedendo

ma dobbiamo ricordarci per il futuro di affinare

il nostro "senso civico"

(dico in generale, non a te in particolare

che sarai senz'altro una degna persona)

e tanto meglio riusciremo a gestire indignazione e frustrazione

tanto piu democratiche saranno le nostre scelte future
backstager
2011-11-05 11:36:21 UTC
no
Pone
2011-11-05 11:23:50 UTC
Ma la domanda che è da porsi è: Ma la democrazia in questo paese c'è mai stata?

perchè noi eleggiamo si il capo di governo ma gli altri no...

tipo noi votiamo Berlusconi ma la squadra di governo la sceglie lui... il popolo non sceglie il governo sceglie solo il capo di governo questa è democrazia... bha!!!!
Erik sta con i NO Tav
2011-11-05 11:17:52 UTC
In teoria.

In teoria perchè non sappiamo gestirla.

In un altro paese Berlusconi sarebbe stato cacciato dalla piazza, che sarebbe stata lì bloccando il paese in modo permanente...

Inoltre un idiota non viene rieletto più volte, ma lui avendo le tv ci spappola il cervello facendolo rieleggere.

Gli Italiani non si smentiscono mai.

Seguono sempre i mafiosi...
2011-11-05 14:32:03 UTC
suppongo che per sistema democratico tu intenda un sistema governato dal popolo attraverso i suoi rappresentanti. In tal caso la domanda richiede una risposta articolata.

(a) non siamo mai stati in un sistema democratico. Siamo stati, e siamo, in un sistema nel quale ogni cinque anni ci viene chiesto di compiere un atto democratico, votare. Per la durata della legislazione, tutto si limita a questo.

Chiarisco con alcuni esempi ipotetici:

(1) la maggioranza dei cittadini ha scelto il partito B, che ha promesso il ritiro immediato delle truppe dall'Afganistan, la riduzione delle tasse, e mille altre belle cose. Il partito B forma il governo, che aumenta il numero di soldati in Afganistan, raddoppia le tasse, e via di questo passo. È ovvio che non esprime più la volontà popolare, ma ha tutto il diritto di continuare a governare e i cittadini non dispongono di mezzi legali per impedirlo.

(2) i votanti hanno attribuito 10 seggi al partito A e 90 al partito B. Poi un parlamentare di A si fa comprare da B. Dal momento che la volontà popolare ha scelto di dare 10 seggi ad A e 90 a B, è ovvio che il parlamentare che cambia partito non dovrebbe restare al parlamento e che il primo non eletto della lista A dovrebbe entrarvi, in modo da mantenere la stessa proporzione tra i seggi. Invece non è così. Ovviamente, un parlamento con 9 seggi al partito A e 91 al partito B non esprime più la volontà popolare, ma i cittadini non dispongono di mezzi legali per impedirlo.

(3) il partito A ottiene il 27% dei voti, il partito B un altro 27%, il partito C il 46%. Ciò significa che il 73% dei votanti NON vuole il partito A, il 73% non vuole il partito B, il 54% non vuole il partito C (le percentuali non si sommano). Però A e B si alleano e formano il governo, del quale fanno parte i due partiti che la stragrande maggioranza dei votanti NON voleva, mentre il partito C preferito dalla maggioranza dei votani viene escluso. È ovvio che il governo non esprime più la volontà popolare, ma ha tutto il diritto di continuare a governare e i cittadini non dispongono di mezzi legali per impedirlo.

Potrei farti numerosi altri esempi, ma credo che quelli sopra siano sufficienti a dimostrarti che l'idea di vivere in democrazia è una pura illusione.

Però, secondo me, c'è un'altra domanda che dovresti porti: ma è giusto volere un sistema democratico? Secondo me no. Per come la vedo io, l'errore nasce dall'idea che "siamo tutti eguali". Non è vero. Tutti i cittadini devono godere di pari dignità, e tutti i cittadini devono godere di pari opportunità. Ma non è detto che tutti i cittadini abbiano le stesse capacità e conoscenze. Se bisogna decidere cosa coltivare nei terreni agricoli di una certa zona, il mio parere non vale niente in confronto a quello di un agronomo e di un contadino, se bisogna decidere il tipo d'intervento chirurgico da praticare su un paziente, il mio parere vale molto più di quello di un agronomo o contadino.

Invece in un campo complicatissimo come quello della governance si ritiene, non so proprio perché, che tutti abbiano le stesse capacità.


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